N° 30294 - 19/07/2016 10:06 - Stampa - -

COMUNICATI E ANNUNCI DAGLI ENTI PUBBLICI

L’Iva insegue anche il professionista defunto

Le Sezioni Unite della Cassazione hanno dato ragione all’agenzia delle entrate che, nell’ambito di un contenzioso con un architetto, ha sostenuto che l’incasso da parte del professionista del compenso professionale dopo la chiusura della partita Iva a seguito di cessazione dell’attività, doveva comunque essere assoggettato ad Iva. Nel motivare le proprie conclusioni, la sentenza n. 8059 del 21 aprile 2016, dando atto dei contrasti interpretativi e del tormentato iter processuale della lite nella fase di legittimità, si rifà ai principi UE in materia di debenza di Iva, affermando, in estrema sintesi, che dal momento che il professionista in costanza di partita Iva ha detratto l’iva sugli acquisti risponde a principi di coerenza che questi debba versare l’Iva su tutte le prestazioni svolte. Continua

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