N° 23346 - 08/01/2014 1:18 - Stampa - -
DISCUSSIONE DELLA SETTIMANA
Il cliente e l’architetto
Non sempre il confine tra i due ruoli è chiaro e definito; esistono però committenti consapevoli.
Gianluigi Ricuperati, direttore di Domus Academy, preferisce chiamarlo committente per contemplare il senso di impegno e responsabilità derivato dal termine commitment, ma di questi tempi, all’esercito dei 180mila architetti iscritti agli ordini delle province italiane basterebbe sapere che il futuro riserva loro ancora qualche cliente.
Quale tipologia di cliente vorremmo essere per un architetto? Ecco alcuni esempi da apprezzare, premiati con la targa Cultori dell’architettura dall’Ordine degli Architetti di Torino lo scorso 17 dicembre.
Tipo A _ Adriano Olivetti: Illuminato, generoso, con uno spiccato impegno nel valorizzare il tessuto sociale e urbanistico. È l’industriale colto e facoltoso, che investe creando un’eredità architettonica così importante ad Ivrea, tanto da candidare oggi i suoi edifici nella tentative list dell’Unesco.
Tipo B _ Alessandro Baricco: visionario, sensibile, capace di cogliere l’energia e lo spirito di un luogo, come è accaduto per l’ex caserma Cavalli a Torino, da quest’anno nuova sede della scuola Holden, di cui è preside. È l’intellettuale, lo scrittore che costruisce cattedrali e spazi abitabili per i lettori dei suoi romanzi.
Tipo C _ Paolo Sanna: consapevole, impegnato, capace di fare della condivisione uno stile di vita, che si concretizza nel modello di co-housing Numero Zero che ha realizzato per sé e per i suoi amici, ma aperto al quartiere. È il professionista promotore dell’abitazione sartoriale contro il prêt-à-porter immobiliare.
La casistica non si esaurisce certamente qui.
Liliana Pastorin