Categoria: edilbank

gen 31 2015

Campagna "E’ casa tua, decidi tu": l’indignazione dei professionisti

Pochi giorni fa ho scritto un articolo che ha subito determinato l’indignazione di chi con onestà lavora nel settore dell’edilizia. L’articolo parlava della Campagna di comunicazione “È casa tua, decidi tu”, voluta dal Governo per informare i cittadini circa la semplificazione delle procedure relative ai lavori di ristrutturazione abitativa introdotte dalla legge Sblocca Italia, pubblicata sull’account YouTube di Palazzo Chigi e andata in onda nei giorni scorsi anche sui canali RAI.

Per il titolo dell’articolo non ho avuto dubbi e ho scelto “La morte delle professioni tecniche in 30 secondi” rilevando che in appena 30 secondi siano stati demoliti decenni di storia tecnica e normativa, cancellando nuovamente la figura del progettista.

Nel video lo speaker afferma “Pochi e semplici le incombenze a carico di chi intende ristrutturare casa, dividerla o unirne due attigue: comunicazione al comune e presentazione di un numero esiguo di documenti, nessun contributo di costruzione e all’accatastamento ci pensa il Comune”.

Parole che non potevano lasciare indifferenti i professionisti dell’area tecnica che hanno letteralmente preso d’assedio i nostri canali social (Facebook, Twitter). Mi sarei aspettato una pronta reazione degli Architetti e degli Ingegneri (Consigli Nazionali), ma ero certo che la prima reazione sarebbe arrivata dal Consiglio Nazionale dei Geometri, soprattutto per la parte finale del video che recitava “…e all’accatastamento ci pensa il Comune”.

I Geometri italiani pur ritenendo l’iniziativa meritoria da un punto di vista della scelta dei mezzi di comunicazione e del principio ispiratore, ne hanno contestato i contenuti che rimandano ai contenuti di legge. In particolare, in base alle nuove disposizioni, la comunicazione d’inizio lavori deve essere tempestivamente inoltrata dal comune alle Entrate. “A fronte dell’oggettiva complessità dell’iter di adeguamento della planimetria catastale – afferma il Consiglio Nazionale dei Geometri – è difficile immaginare che l’Agenzia possa provvedervi in tempo reale, ancor più che tra le opere di manutenzione straordinaria sono incluse la fusione e il frazionamento di unità immobiliari (senza modifica di planimetria e destinazione uso). Facile, invece, immaginare le conseguenze generate da un simile ritardo operativo: nuovi arretrati nell’aggiornamento catastale e allungamento dei tempi di compravendita per i cittadini, ai quali la legge richiede che la planimetria in catasto sia conforme allo stato reale dell’immobile”.

Dunque “A corollario, un effetto che va nella direzione opposta a quella auspicata dalla semplificazione: i cittadini – oltre a non poter gestire direttamente la pratica di variazione catastale – potrebbero avere difficoltà anche solo nel seguirne la tracciabilità a causa di ostacoli “fisiologici”: la mancanza di dialogo tra due amministrazioni – Comune e Agenzia delle Entrate – deputate a svolgere ruoli e funzioni differenti”.

Per questo motivo e sulla base di alcuni emendamenti che erano già stati proposti dalla Rete Professioni Tecniche (RPT) in occasione dell’audizione presso l’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera dei deputati e si una missiva inviata dai Geometri al Presidente del Consiglio e ai vertici del MEF e dell’Agenzia delle Entrate, la categoria ha auspicato un intervento di urgenza per “cancellare un provvedimento normativo foriero di danni e disagi alla collettività”.

A cura di Gianluca Oreto – @lucaoretoTratto dal sito www.Lavori pubblici

gen 23 2015

Autovelox, la mappa delle postazioni in Umbria dal 26 gennaio al 1 febbraio

Il raccordo Perugia-Bettolle e quello Terni-Orte, ma anche la E45, saranno al centro dei controlli sulla velocità programmati dalla polizia stradale nella settimana dal 26 gennaio al 1 febbraio.

Dove e quando I controlli verranno effettuati tutti i giorni da lunedì 26 a domenica 1 febbraio lungo il raccordo Perugia-Bettolle. Circoscritti, invece, a mercoledì 28, giovedì 29 e domenica 1 febbraio quelli lungo la ss675 Umbro-Laziale nel Ternano. Infine, giovedì 29 autovelox attivo anche lungo la ss 3 bis (E45).

gen 19 2015

Centralità del progetto e dignità per il ruolo del progettista

Trasparenza negli affidamenti anche attraverso una maggiore competenza e professionalità dei commissari di gara. Alcuni dei punti toccati dall’ing. Patrizia Lotti, Presidente dell’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria aderente a Confindustria, durante la Tavola rotonda del Convegno “Opere incompiute: quale futuro? – Nuove esigenze e opportunità per il Paese”, organizzato a Roma presso la “Vela di Calatrava” dal Ministero delle infrastrutture, da Itaca e dalla Conferenza Stato-Regioni.

Nel suo intervento Patrizia Lotti, dopo avere apprezzato il lavoro condotto dal Ministero delle infrastrutture sul censimento delle incompiute, ha sottolineato come sia “fondamentale riprogrammare laddove possibile le incompiute favorendo il riutilizzo dell’opera sia attraverso interventi del settore privato in project finance, sia attraverso i mutamenti di destinazione d’uso, ma altrettanto fondamentale è porre attenzione alla programmazione che deve essere più accorta e dettagliata, al fine di evitare spreco di risorse pubbliche”.

 

Anche nell’ottica del disegno di legge delega sugli appalti, all’esame del Parlamento, Patrizia Lotti ha affermato che “bisogna porre fine alla vessazione del progettista e del progetto e ridare dignità alla fase progettuale; è poi necessaria più trasparenza e qualità negli affidamenti, superando la logica dei ribassi nelle gare di servizi di ingegneria e architettura ed elevando la qualità di chi deve scegliere l’affidatario del contratto, che deve essere qualificato professionalmente e competente, così come del progettista che deve svolgere il suo lavoro nei tempi giusti e con corrispettivi adeguati”.

In precedenza, il Vice Ministro delle infrastrutture Riccardo Nencini, dopo avere ricordato che il monitoraggio delle opere incompiute ha portato a rilevare 693 interventi per i quali erano stati stanziati 3,5 mld. e che oggi necessitano 2,3 miliardi per portarli a compimento, aveva lanciato le seguenti proposte:

1) prevedere bonus fiscali e cambi di destinazione d’uso per imprese e enti locali che intendono completare le opere;

2) istituire un tavolo di lavoro per valutare quali opere completare;

3) istituire un fondo annuale per le incompiute;

4) incentivare le amministrazioni che inseriscono come priorità dei loro interventi il completamento delle opere incompiute.

gen 19 2015

Infortunio sul lavoro, il lavoratore ha diritto di costituirsi parte civile?

Il Testo unico sicurezza sul lavoro legittima pubblicamente la possibilita’ per il lavoratore di costituirsi parte civile nel processo penale per infortunio sul lavoro.

Il lavoratore che abbia subito un infortunio sul lavoro ha sempre il diritto di costituirsi parte civile nel processo contro l’imputato, diritto riconosciuto alla persona offesa dal reato dai principi generali del processo penale.

Ma c’è di più. In nome del forte interesse generale che caratterizza i temi della salute e della sicurezza sul lavoro, il Testo unico sicurezza sul lavoro (Tusl) prevede sul punto una vera e propria legittimazione pubblica. Dispone infatti l’art. 61 del Tusl medesimo:

“In caso di esercizio dell’azione penale per i delitti di omicidio colposo o di lesioni personali colpose, se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all’igiene del lavoro o che abbia determinato una malattia professionale, il pubblico ministero ne da’ immediata notizia all’Inail ed all’Ipsema, in relazione alle rispettive competenze, ai fini dell’eventuale costituzione di parte civile e dell’azione di regresso. Continua

gen 17 2015

Rassegna Fiscale della settimana – n. 3

Questa settimana:

Modelli dichiarativi 2015 online

Decreto sulle commissioni censuarie per il Catasto

San Marino nella White List

Tempi brevi per i rimborsi IRPEF oltre 4.000 € [IL VIDEO]  CONTINUA

gen 08 2015

Tipologie di produzione e contabilità dei costi

Agli estremi del ventaglio dei possibili sistemi di produzione si collocano le produzioni realizzate direttamente su richiesta del cliente (make to order) e quelle che transitano per il magazzino prima di raggiungere il consumatore finale (make to stock).

Il sistema di costing costituisce la specifica modalità con cui vengono attribuiti i costi alle produzioni realizzate. LEGGI

dic 30 2014

Ingegneri, dal 1° gennaio 2015 in vigore gli obblighi di trasparenza

Adottato il Regolamento che disciplina gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte del CNI e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli ingegneri

Lunedì 29 Dicembre 2014

Il 19 dicembre 2014 il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha adottato il Regolamento recante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte del CNI e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli ingegneri ai sensi dell’art. 2, comma 2-bis del D.L. 31 agosto 2013, n. 101, convertito nella L. 30 ottobre 2013, n. 125.

OBBLIGO DI PUBBLICITÀ. Composto da 32 articoli, il regolamento stabilisce all’articolo 3, che “le informazioni, i dati e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria da parte del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri in conformità al presente regolamento sono pubblici. Chiunque ha il diritto di conoscerli, di fruirne gratuitamente, di utilizzarli e riutilizzarli”.

“Alla pubblicazione, nei rispettivi siti internet istituzionali, delle informazioni, dei dati e dei documenti concernenti l’organizzazione e le attività del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri corrisponde il diritto di chiunque di accedere ai predetti siti direttamente e immediatamente, senza autenticazione e identificazione”.

LIMITI ALLA TRASPARENZA. I limiti alla trasparenza sono definiti all’art. 4.

ACCESSO AGLI ATTI. “L’obbligo previsto dal presente regolamento in capo al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e ai Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri di pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione ai sensi e per gli effetti della L. 7 agosto 1990, n. 241”.

QUALITÀ DELLE INFORMAZIONI. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e i Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri “garantiscono la qualità delle informazioni pubblicate nei rispettivi siti internet istituzionali, assicurandone l’integrità, il costante aggiornamento, la completezza, la tempestività, la semplicità di consultazione, la comprensibilità, l’omogeneità, la facile accessibilità, nonché la conformità ai documenti originali in possesso, l’indicazione della loro provenienza e la riutilizzabilità.

L’esigenza di assicurare l’adeguata qualità delle informazioni pubblicate non può, in ogni caso, costituire motivo per l’omessa o ritardata pubblicazione dei dati, delle informazioni e dei documenti”.

DATI IN FORMATO APERTO. L’articolo 7 del regolamento dispone che “Le informazioni, i dati e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria, resi disponibili anche a seguito dell’accesso agli atti di cui all’articolo 5, sono pubblicati in formato di tipo aperto ai sensi dell’articolo 68 del Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82 e sono riutilizzabili ai sensi del decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, senza ulteriori restrizioni diverse dall’obbligo di citare la fonte e di rispettarne l’integrità”.

DECORRENZA. Le informazioni, i dati e i documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria da parte del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri “sono resi disponibili per un periodo di 5 anni, decorrenti dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di decorrenza dell’obbligo di pubblicazione e, in ogni caso, per tutto il tempo in cui risultino produttivi di effetti giuridici, fatti salvi i diversi termini previsti dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali”

ISTITUZIONE DEL “CONSIGLIO TRASPARENTE”. Al fine di garantire la piena accessibilità delle informazioni, dei dati e dei documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria, “nella home page dei siti internet istituzionali del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri è istituita un’apposita sezione denominata «Consiglio trasparente», al cui interno confluiscono le informazioni, i dati e i documenti pubblicati. Il CNI e i Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri non possono introdurre filtri o altre soluzioni tecniche volte a impedire ai motori di ricerca web di indicizzare ed effettuare ricerche all’interno della sezione «Consiglio trasparente»”.

Alla scadenza del termine di 5 anni, le informazioni, i dati e i documenti sono comunque conservati e resi disponibili, ferme restando le garanzie di qualità, all’interno di distinte sezioni del sito di archivio, collocate e debitamente segnalate nell’ambito della sezione «Consiglio trasparente». I documenti possono essere trasferiti all’interno delle sezioni di archivio anche prima della scadenza del termine di 5 anni.

VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. “L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dal presente regolamento, compresa la mancata adozione e pubblicazione del Programma triennale per la prevenzione della corruzione, la trasparenza e l’integrità, costituisce elemento di valutazione della responsabilità disciplinare, nonché eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri”.

Tuttavia, il soggetto responsabile non risponde dell’inadempimento degli obblighi “se prova che tale inadempimento è dipeso da causa a lui non imputabile”.

OBBLIGO IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2015. L’obbligo di pubblicazione dei dati indicati nel regolamento decorre dal 1° gennaio 2015.

dic 24 2014

Detrazioni fiscali per opere di riqualificazione energetica „Detrazioni fiscali per opere di riqualificazione energetica: ecco come fare“

Detrazioni fiscali per opere di riqualificazione energetica

„Edifici che consumano troppo ed impianti energivori? Per gli interventi di riqualificazione energetica detrazioni anche fino a metà delle spese necessarie“-

Detrazioni fiscali per opere di riqualificazione energetica„

agenzia delle entrate informa i cittadini che hanno intenzione di migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione o luogo di lavoro che da ogni “miglioria energetica” è possibile avere delle detrazioni fiscali. Sul sito dell’Agenzia si può trovare la guida: “Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico”.

Con la legge di Stabilità n.147 del 27/12/2013 infatti si stabiliscono le seguenti percentuali detraibili dalla spesa dei vari interventi:

- 65% fino al 31 dicembre 2014 per interventi su singole unità immobiliari“ …...Continua

dic 23 2014

www.edilbank.com


Anche per il solo piacere

 

di essere informato.

dic 17 2014

AGGIORNAMENTO al dicembre 2014 – TESTO UNICO SICUREZZA LAVORO COORDINATO

Disponibile on line il testo coordinato al dicembre 2014 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n.81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con tutte le disposizioni integrative e correttive, realizzato dal Ministero del Lavoro. Scarica

dic 10 2014

Il “Pescatore” dormiglione

 

non prende


neppure ….

 

il pesce più cojone!

 

dic 02 2014

Professionisti e PA: rivalsa IVA senza split payment

I professionisti che lavorano per la Pubblica Amministrazione prestando servizi assoggettati a ritenuta IRPEF continueranno a esercitare nei confronti degli enti pubblici la rivalsa dell’IVA, poiché per esse non è prevista l’applicazione dello “split payment”.

=> Novità IVA 2015: split payment e reverse charge

Split payment

Si tratta del meccanismo IVA introdotto con la Legge di Stabilità 2015 per le forniture alla PA che, con l’obiettivo è di combattere l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), prevede il pagamento al cedente o prestatore del corrispettivo contrattuale al netto dell’IVA. Continua

nov 30 2014

Meglio il 5% di 100 o il 100% di 0?

nov 29 2014

"Cos’è l’ordine professionale e quali sono le sue funzioni?"

Chiunque voglia esercitare in Italia l’attività libero professionale di architetto o ingegnere sa che, ancor prima dell’attribuzione della partita iva dovrà iscriversi al proprio Ordine professionale di residenza.

Ma “Cos’è l’Ordine professionale?”  quale la sua rappresentatività e quali  le sue funzioni?”

Per rispondere compiutamente alla domanda, bisogna risalire ad alcune delle prime leggi di costituzione degli ordini professionali e un valido aiuto mi è stato offerto da un architetto che è anche stato Consigliere presso l’ordine di Firenze, Beppe Rinaldi, il quale mi ha gentilmente fornito una puntuale disanima normativa:

la legge 24 giugno 1923, n. 1395 (G.U. 05/07/1923, n. 157) – Tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli Ingegneri e degli Architetti

il Regio Decreto 23 ottobre 1925, n. 2537 (G.U. 15/02/1926, n. 37) – Regolamento per le professioni di Ingegnere e Architetto

la Legge 25 aprile 1938, n. 897 (G.U. 07/07/1938, n. 152) – Norme sull’obbligatorietà dell’iscrizione negli albi professionali e sulle funzioni relative alla custodia degli albi

il Decreto Legislativo Luogotenenziale 23 novembre 1944, n. 382 (G.U. 23/12/1944, n. 98) – Norme sui Consigli degli Ordini e Collegi e sulle Commissioni centrali professionali

Prendendo in esame l’intero apparato normativo, si evince che gli ordini professionali sono delle istituzioni previste dallo Stato per l’autogoverno di una professione riconosciuta dalla legge, al fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti. Lo Stato ha, cioè, affidato agli Ordini il compito di tenere aggiornati albo e codice deontologico, e tutelare la professionalità della categoria.

Entrando nel dettaglio delle suddette norme, possiamo evidenziare i seguenti articoli:

- art. 5 della legge n- 1392/1923 che recita:

“Gli iscritti nell’Albo eleggono il proprio Consiglio dell’Ordine, che esercita le seguenti attribuzioni:

1) Procede alla formazione e all’annuale revisione e pubblicazione dell’Albo, dandone comunicazione all’autorità giudiziaria e alle pubbliche amministrazioni.

2) Stabilisce il contributo annuo dovuto dagli iscritti per sopperire alle spese di funzionamento dell’Ordine; amministra i proventi e provvede alle spese, compilando il bilancio preventivo e il conto consuntivo annuale.

3) Dà, a richiesta, parere sulle controversie professionali e sulla liquidazione di onorari e spese.

4) Vigila alla tutela dell’esercizio professionale e alla conservazione del decoro dell’Ordine, reprimendo gli abusi e le mancanze di cui gli iscritti si rendessero colpevoli nell’esercizio della professione con le sanzioni e nelle forme di cui agli articoli 26, 27, 28 e 30 della legge 28 giugno 1874, n. 1938, in quanto siano applicabili”.

- art. 37 del Regio Decreto n. 2537/1925 che definisce le funzioni del Consiglio dell’Ordine, ovvero:

vigilare sul mantenimento della disciplina fra gli iscritti affinché il loro compito venga adempiuto con probità e diligenza;

prendere i provvedimenti disciplinari;

curare che siano repressi l’uso abusivo del titolo di ingegnere e di architetto e l’esercizio abusivo della professione, presentando, ove occorra, denuncia all’autorità giudiziaria;

determinare il contributo annuale da corrispondersi da ogni iscritto per il funzionamento dell’Ordine, ed eventualmente per il funzionamento del Consiglio Nazionale, nonché le modalità del pagamento del contributo.

compilare ogni triennio la tariffa professionale, la quale, in mancanza di speciali accordi, s’intende accettata dalle parti e ha valore per tutte le prestazioni degli iscritti nell’Ordine.

dare i pareri che fossero richiesti dalle pubbliche amministrazioni su argomenti attinenti alle professioni di ingegnere e di architetto.

Con l’avvento della Formazione Continua, all’ordine è stato affidato anche il compito di vigilare sull’aggiornamento dei propri iscritti. Ciò premesso, quel che è subito evidente è l’assenza di una qualsiasi forma di rappresentanza della categoria. Le uniche funzioni di Ordini professionali e, quindi, Consigli Nazionali, riguardano esclusivamente la tutela del mercato e la vigilanza della disciplina dei propri iscritti.

Il totale disinteresse degli iscritti, che fino a una decina di anni fa hanno vissuto una vera e propria età dell’oro facendo dimenticare di essere dei soggetti privi di alcuna tutela, ha però fatto evolvere (senza alcuna base normativa) la struttura degli Ordini, fino a farli ergere a Organi di rappresentanza con la conseguente creazione di sovrastrutture che negli anni hanno portato nuovi costi agli iscritti per dei servizi mai richiesti. Oggi Ordini e Consigli Nazionali hanno (o almeno pensano di avere) il potere di sedere ai tavoli di chi decide le norme. Purtroppo, però, lo scarso peso delle professioni e il lavoro di divisione apportato negli anni dal Governo, hanno relegato le professioni tecniche a vere e proprie comparse nella redazione di normative tecniche.

Volendo prendere per buono il compito di “dare i pareri che fossero richiesti dalle pubbliche amministrazioni su argomenti attinenti alle professioni di ingegnere e di architetto”, mi chiedo come mai il peso delle professioni tecniche sia stato minimale nella recente redazione e approvazione delle norme tecniche per le costruzioni. Mi chiedo, pure, come mai la categoria degli Architetti non sia mai stata sufficientemente coinvolta nella reazione di proposte di intervento edilizio e urbanistico, ad esempio, del Piano Città. O come mai i geologi sono chiamati sempre il giorno dopo le tragedie idrogeologiche che hanno accompagnato negli ultimi anni il nostro Paese.

L’analisi normativa e alcune logiche considerazioni lasciano intravedere quella che io ho denominato molto provocatoriamente “la grande beffa”. E’ certo che se il mercato fosse quello di 10 anni fa, nessuno avrebbe mai pensato di mettere in discussione il sistema ordinistico. Considerato, però, che i livelli non sono più gli stessi e che la discesa è sempre più rapida, qualche domanda in più sull’utilità degli Ordini e sull’assenza di un vero e proprio Sindacato a tutela della professione andrebbe più approfondita. I tempi sono certamente maturi e l’evoluzione tecnologica consente rapide decisioni. Riuscirà la categoria dei professionisti a prendere realmente contezza di questa situazione o continuerà la sterile lamentela di chi è pronto sempre a criticare ma mai a esporsi in prima persona per contribuire al cambiamento di cui la professione tecnica necessita?

nov 20 2014

Corruzione, lavoro nero ed evasione fiscale, le tante storie della legalità che non c’è

Lavoro nero, caporalato, corruzione, evasione fiscale, riciclaggio e potere mafioso: sono tante le facce del sistema complesso e potente dell’illegalità che opprime l’Italia e che rappresenta la vera emergenza sulla quale occorrerebbe intervenire in maniera energica e determinata.

Un sistema dal quale l’Umbria non è esclusa, naturalmente, come dimostrano le storie e i fatti emersi oggi, 19 novembre, nel corso dell’iniziativa della Cgil “Legalità: una svolta per tutte”.

Un viaggio che il sindacato nazionale sta compiendo in tutta Italia, a bordo del furgone della legalità, e che oggi ha fatto tappa a Perugia dove la Cgil regionale ha raccolto voci e testimonianze di addetti ai lavori, istituzioni, ma anche vittime dell’illegalità. Particolarmente significativa la videotestimonianza di un lavoratore del Bangladesh (voce distorta e volto coperto) che ha raccontato la sua esperienza di lavoro sfruttato presso un’azienda agricola della regione, dove a fine mese i lavoratori erano costretti a restituire parte dello stipendio ricevuto al datore di lavoro, oltre che a vivere in un vecchio casolare in condizioni indegne di una società civile.

Oltre a questa denuncia, il dibattito, coordinato da Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbria, è stato arricchito da molti interventi.

Dopo l’introduzione di Maria Rita Paggio, segretaria regionale Cgil, che ha illustrato le ragioni e i contenuti della campagna del sindacato e il saluto dell’assessore regionale Stefano Vinti, Umberto Rana, magistrato del tribunale di Perugia, ha approfondito in particolare il fenomeno dei fallimenti aziendali (nell’ultimo biennio praticamente uno ogni due giorni, ha spiegato il giudice), mentre l’avvocato Ilenia Filippetti, responsabile della sezione Monitoraggio Appalti di servizi e forniture Regione Umbria, ha affrontato appunto il nodo centrale del sistema degli appalti, evidenziando alcune storture del sistema normativo (come il fatto che per gli appalti sotto i 150mila euro non siano previsti i controlli antimafia) e sottolineando un dato significativo: in Umbria alle gare pubbliche per i servizi di importo superiore ai 150mila euro, nel 68% dei casi partecipa una sola impresa.

Sono poi intervenuti Igor Prata, della Flai Cgil Campania, che ha descritto le problematiche di un territorio fortemente condizionato dalla criminalità organizzata, ma anche le esperienze positive che nascono e crescono dal basso, e Salvatore Lo Leggio di Libera Umbria, che ha ricordato l’importante lavoro svolto e da svolgere, anche con il sostegno della Cgil, sui beni confiscati alle mafie, a partire da quello di Pietralunga e da tutti gli altri che nei prossimi anni si aggiungeranno.

A chiusura dell’incontro Luciano Silvestri, responsabile Legalità per la Cgil nazionale, ha sottolineato l’importanza del lavoro che, attraverso la costruzione di una rete tra vari soggetti – istituzioni, sindacato, magistratura, associazioni – può essere portato avanti sul territorio per contribuire a quella vera svolta di cui il paese ha bisogno.

In questo senso, Silvestri ha invitato a lavorare anche in Umbria alla costruzione di un protocollo di intesa tra sindacati e Procure della Repubblica che, nella diversità delle funzioni, rafforzi un impegno comune a contrasto dell’illegalità, in particolare nell’economia e nel lavoro.

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