L
a ricostruzione nei territori del Centro Italia colpiti dal sisma avverrà in trasparenza e legalità: tutte le imprese dovranno essere preventivamente iscritte alla White List e i professionisti abilitati dovranno essere iscritti ad un ‘elenco speciale’ per evitare conflitti di interessi e l’accumulo di incarichi.
Questi alcuni
orientamenti strategici per affrontare il post-terremotoesposti dal Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani, nell’audizione alla Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva avviata su ricostruzione e politiche di prevenzione antisismica.
Il Commissario Errani ha in primis dichiarato che il Decreto sugli interventi per la ricostruzione è pronto e sarà approvato la prossima settimana.
Ricostruzione: trasparenza per professionisti e imprese
Errani ha sottolineato l’importanza di agire con trasparenza e legalità per la ricostruzione e la progettazione dei territori, seguendo il modello Expo e attivando una stretta collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac).
Tutte le imprese che lavoreranno con le risorse pubbliche per la ricostruzione degli edifici, sia pubblici che privati, dovranno essere preventivamente
iscritte alla White List. Questo varrà anche per le imprese che lavoreranno in subappalto.
Ci sarà anche un
elenco speciale dei professionisti abilitati, per evitare conflitto d’interessi tra incarico progettuale, direzione lavori e impresa. Ciò ridurrà il rischio dell’accumulo d’incarichi e il conseguente allungamento dei tempi.
Terremoto: ricostruzione antisismica
Per gli edifici su cui si riscontreranno danni lievi si opererà un rafforzamento sismico mentre per tutti gli altri interventi, ricadenti nell’ambito privato, si prevede il miglioramento sismico fino all’80% (con un miglioramento minimo al 65%).
Per quanto riguarda gli edifici pubblici, si prevede il pieno adeguamento sismico, mentre per i beni culturali sarà previsto il massimo miglioramento sismico, al netto della tutela del bene.
L’obiettivo di questi interventi è quello di evitare crolli o collassi degli edifici, se colpiti da un terremoto di magnitudo 6.0.
Ricostruzione post-sisma per l’intero sistema edilizio
Errani ha evidenziato che la scelta di fondo del Governo è quella di assicurare tutte le risorse necessarie per la ricostruzione dell’intero sistema edilizio, una volta accertati i danni correlati al terremoto.
In particolare ha messo in luce che il Decreto prevedrà la totale ricostruzione, anche delle ‘seconde case’ ricadenti nelle ‘aree interne’, che rappresentano l’identità del territorio e ne costituiscono parte integrante. La presenza di questi edifici, infatti, rappresenta più del 70% del patrimonio abitativo delle zone colpite dal terremoto.
Il Commissario si è soffermato sulla necessità che la ricostruzione tenga conto della particolarità del territorio colpito dal sisma, utilizzando una strategia nazionale per rilanciare l’economia. E’ stata, quindi, prevista l’istituzione di una conferenza permanente con i Ministeri e i parchi per valutare la ricostruzione urbanistica.
Ricostruzione: ambiente e borghi
Errani si è poi soffermato sulle questioni ambientali, sottolineando che, anche nella procedura di emergenza, non sarà prevista alcuna deroga sulle procedure relative all’amianto.
Sarà inoltre assicurato il recupero dalle macerie per gli edifici storici e i beni culturali con l’obiettivo di limitare al massimo i rifiuti e favorire il più possibile l’utilizzo delle macerie come nuova materia prima.
Per rispettare la particolarità dei luoghi nei centri storici si farà unaprogrammazione urbanistica rispettando l’identità dei borghi. Si prevedrà anche una forma sostitutiva di quelle abitazioni per chi non vuole ricostruire.
Terremoto: risarcimento dei danni
Il Commissario ha anche fatto sapere che entro 16 novembre 2016 sarà attivato il fondo europeo per le emergenze per i 4 miliardi di dannicomplessivi (tra beni culturali, aziende, edifici pubblici).
Si prevede inoltre, di risarcire tutti i danni subiti dalle aree colpite dal sisma, purché accertati sulla base delle verifiche e delle schede AeDES, cioè le schede di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post-sismica.
Le aree interne avranno direttamente i finanziamenti dalla struttura commissariale, mentre al di fuori dall’aree interne le case saranno recuperate al 50%.
Errani ha, infine, precisato che saranno pienamente risarciti i danni subiti dalle imprese.