Straordinario non può essere un bando che prevede al suo interno l’assenza di pagamento o peggio ancora il pagamento di 1 euro (più rimborsi spese documentati) a fronte di un servizio professionale importante come può essere la redazione di un piano strutturale comunale (leggi articoli).
Dopo aver condannato e segnalato all’Anticorruzione il bando del Comune di Catanzaro (leggi articolo), l’OICE, Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, ha preso posizione anche sull’avviso di “sponsorizzazione” del Comune di Gubbio per l’individuazione, ai sensi dell’art. 19 del D. Lgs. n. 50/2016 (c.d. Nuovo Codice Appalti), di professionisti da invitare alla procedura negoziata senza pubblicazione del bando di gara per la riprogettazione a titolo gratuito in BIM (Building Information Modeling) dei lavori di realizzazione della scuola elementare di Semonte.
L’avviso, la cui scadenza è fissata per le ore 12,00 del 06/12/2016, chiede a professionisti iscritti al relativo albo professionale di effettuare a proprie cure e spese la riprogettazione a titolo gratuito in BIM (building information modeling) dei lavori di realizzazione della scuola elementare di Semonte. Il progetto dovrà tenere conto dei lavori effettivamente realizzati sulla base del progetto esecutivo, delle varianti in corso d’opera e dei rilievi da effettuarsi sul posto. Ma non solo, l’intera documentazione progettuale dovrà essere fornita su supporto informatico (cd) in formato editabile e la stesso diverrà proprietà del Comune di Gubbio.
Ma nessun problema perché a fronte della prestazione professionale gratuita, l’Amministrazione Comunale offrirà in cambio la possibilità di inserire tale progettazione nel proprio curriculum al fine della partecipazione ai bandi di gara per lavori pubblici.
“Nonostante il mercato della progettazione si stia riprendendo dopo la prevedibile breve pausa di maggio-giugno in concomitanza con l’entrata in vigore delle nuove regole – ha affermato Gabriele Scicolone, presidente OICE – continuano a vedersi amministrazioni che con fantasia vogliono acquisire progetti gratis, o all’interno di procedure come contraente generale, o procedure competitive con negoziazione. Il caso di Gubbio è però sinceramente scuorante“.
Secondo Scicolone “Che un progettista non solo non venga pagato, ma gli si chieda di riprogettare una scuola elementare usando il BIM; in cambio gli si concede – Deo gratias – di inserire nel curriculum quanto dovrebbe fare! Siamo oltre il limite della decenza, senza contare che il Comune ha anche riservato l’avviso ai soli professionisti iscritti all’albo, singoli o raggruppati, violando l’articolo 46 del codice“.
Il correttivo del D.Lgs. n. 50/2016
Come sottolineato dallo stesso Presidente OICE “E’ questo uno dei punti che andrà certamente toccato con il prossimo decreto correttivo del codice dei contratti pubblici perché è grottesco chiedere attività professionali delicate e svolte con tecnologie avanzate come forma di sponsorizzazione. Ed è grave che ciò accada proprio su un tema come quello del BIM che da un anno crea apprensione nel mondo delle professioni tecniche, degli studi e delle società di ingegneria per effetto degli investimenti importanti che comporta per tutti l’attrezzarsi per progettare con le nuove metodologie e per essere al passo con i tempi e con il resto del mondo; investimenti che le società ed i professionisti stanno affrontando con il giusto spirito di vedere poi i propri sforzi economici rientrare con bandi di progettazione seri e che remunerino il lavoro e gli sforzi economici che si stanno soffrendo; non regalando lavoro gratis“.
“Al di là del caso specifico, va ricordato – continua Scicolone – che l’ANAC aveva affermato il principio generale (delibera n. 19 del 18 febbraio 2015) che il professionista che redige un progetto non può essere ripagato con un semplice rimborso spese, figuriamoci se può quindi essere costretto a prestarlo sotto forma di sponsorizzazione. Qui invece siamo alla regalìa pura di qualità (BIM), con la beffa di un corrispettivo umiliante: indicare nel curriculum quanto svolto, violando anche i principi civilistici sul decoro della professione. E non possiamo neanche pensare di giustificare ciò con presunte difficoltà delle stazioni appaltanti ad individuare risorse per la progettazione. Dobbiamo forse iniziare ad avere il sospetto che sia in atto una sorta di ritorsione in danno di tutta la categoria per la soppressione dell’incentivo del 2 per cento ai tecnici delle amministrazioni? E questo sarebbe gravissimo. Chiediamo quindi al Governo, al Parlamento e all’ANAC di intervenire sia nell’immediato, sia soprattutto con le prossime correzione al codice dei contratti pubblici“.