N° 23755 - 13/02/2014 23:44 - Stampa - -
DISCUSSIONE DELLA SETTIMANA
Riforma del catasto, le proposte dei geometri
Meccanismi di applicazione vincolati alla capacità contributiva rilevata attraverso l’Isee e utilizzo di modelli estimativi allineati ai cambiamenti socio-demografici.
Questi i punti principali della proposta di revisione organica del catastopresentata da Agefis (Associazione nazionale dei geometri fiscalisti) e dal Consiglio nazionale dei geometri e geometri laureati nel corso dell’audizione presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco.
“L’obiettivo di una riforma organica del Catasto deve essere duplice: correggere l’inadeguatezza che genera sperequazioni nella distribuzione di un prelievo crescente e porre le basi per una politica abitativa che tenga conto delle dinamiche socio-demografiche in atto. Dinamiche destinate a modificare radicalmente il sistema immobiliare italiano”, sottolinea il presidente di Agefis, Mirco Mion.
La proposta
Secondo Agefis, un Catasto riformato secondo quanto indicato nella proposta di legge n. 1122 potrebbe realmente intervenire sui fattori che originano sperequazioni e iniquità diffuse solo a patto che la sua applicazione possa tener conto della capacità contributiva dei proprietari. “L’indicazione di Agefis – spiega Gianni Marchetti, tesoriere e tributarista – è che il sistema attuale, caratterizzato da detraziobni o franchigie “fisse”, vada sostituito da un sistema di detrazioni o franchigie “modulate” in funzione dell’indicatore Isee. In questo modo – e a differenza di quanto avviene oggi – anche a parità di rendita può esservi un differente livello impositivo, che tenga conto della necessità di agevolare le situazioni di maggiore necessità. È però necessario che la valorizzazione della componente patrimoniale all’interno dell’indicatore avvenga sulla base del valore patrimoniale e non più sulla base della rendita catastale, seppur maggiorata con specifici moltiplicatori”.
L’Isee, quindi, oltre a svolgere la tradizionale funzione di valutazione della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni sociali agevolate, può essere utilizzato per introdurre nella componente patrimoniale della tassazione immobiliare quei tratti di progressività e capacità contributiva già presenti nella componente reddituale.
“È evidente come la scelta degli strumenti estimativi implica un’assunzione di responsabilità enorme per i professionisti di area tecnica chiamati a intervenire”, osserva il vicepresidente del Consiglio nazionale dei geometri, Antonio Benvenuti. “La categoria dei geometri, in virtù della specifica competenza in materia, propone di impiegare gli strumenti dell’analisi statistico-estimativa nella rilevazione dei dati, nella loro elaborazione e nella verifica delle rendite secondo gli standard valutativi nazionali e internazionali”.