N° 21934 - 19/08/2013 21:02 - Stampa - -

DISCUSSIONE DELLA SETTIMANA

Riforma del catasto, ecco l’appello di Assoedilizia

Per esigenze di equità fiscale occorre eliminare ai fini Imu tutti i coefficienti moltiplicatori per le rendite catastali recentemente rivedute o attribuite.

E’ questo l’appello di Assoedilizia rilasciato tramite il presidente dell’associazione, Achille Colombo Clerici, nel corso di un’intervista a Italia Oggi del 17 agosto 2013.

“Mentre si continua a parlare di Imu che è un’imposta comunale (computata sulla base di rendite catastali rivalutate mediante appositi moltiplicatori), la revisione catastale interesserà anche i valori impositivi ai fini di tutta una serie di imposte erariali (registro – successione – donazioni – congruità dell’Irpef – Irpef fondiaria); e in questo caso, figuriamoci cosa succederà per la verifica di invarianza (a livello comunale o nazionale?), con tutti i problemi di evasione fiscale presenti in Italia”, dichiara Clerici nell’intervista.

“Ma, anche a livello comunale (per quanto riguarda l’Imu) tale verifica sarà compiuta al netto o al lordo del recupero dell’evasione fiscale – domanda – ? Se vien fatta “al netto” sono avvantaggiati i contribuenti regolari che si trovano in comuni con un alto tasso di evasione fiscale. Se vien fatta “al lordo” saranno questi comuni ad esser danneggiati”.

“La verità è che, fin tanto che non si parlerà di invarianza del prelievo a carico del contribuente regolare e non di invarianza del gettito fiscale (perché in questo caso c’è di mezzo la questione della media di trilussiana memoria), si continuerà a cercare di far quadrare un cerchio: e nessun contribuente onesto potrà star sicuro di non esser stangato”, prosegue.

“Potrebbe verificarsi, nel corso dell’attuazione della riforma, una provvisoria coesistenza e sovrapposizione di 
rendite nuove con rendite vecchie, con conseguenza sfasatura temporale nella rimodulazione delle aliquote: con esiti nefasti per molti contribuenti”, rivela il presidente di Assoedilizia.

“E’ già avvenuto. Ne vogliamo una prova ? In Italia ci sono milioni di immobili per i quali l’Agenzia del Territorio, in collaborazione con i Comuni, ha proceduto in tempi recentissimi alla revisione o alla nuova attribuzione delle rendite catastali attualizzando le classificazioni ed i valori con riferimento a quelli di mercato. Sono tutte le unità immobiliari oggetto di interventi edilizi che hanno comportato una denuncia di variazione catastale ( legge 311/20004 art. 1 comma 336 ), nonchè tutte le unità interessate dalle revisioni generali per microzone varate, in forza della “n. 311/2004, finanziaria 2005, art. 1 comma 335″, in 17 citta’ italiane ( tra cui Milano ) e tutti gli immobili con rendite attribuite ex novo”, elenca.

“Il governo Monti aveva introdotto in via provvisoria, ai fini Imu, alcuni coefficienti moltiplicatori delle rendite ( ad esempio del 60 % per gli immobili residenziali ) per elevare a valori più congrui le basi imponibili relative alle vecchie rendite mai aggiornate, pensiamo a quelle attribuite negli anni dell’immediato secondo Dopoguerra”.

“Questi moltiplicatori generali, introdotti in via provvisoria, ma che si avviano a diventare definitivi, si applicano ovviamente (perché nessuno si è ricordato o si è voluto ricordare del problema) anche a tutte rendite di recente attribuzione cui si è fatto cenno sopra, procurando in alcuni casi l’effetto perverso di far pagare l’imposta addirittura su valori superiori a quelli di mercato – spiega Clerici -. Abbiamo sollevato la questione: nessun esito. Altro che invarianza: abbiamo l’iniquità del “chi ha avuto ha avuto”.

“Assoedilizia fa un appello affinchè, per coerenza, ed al fine di parificare tutti i contribuenti – in questa fase di revisione che si preannuncia transitoria – eliminando storture e sperequazioni, si aboliscano immediatamente i coefficienti moltiplicatori previsti ai fini Imu, in tutti i casi di rendite catastali recentemente rivedute, aggiornate o comunque attribuite”, conclude.

fonte Assoedilizia